Direttiva PED in breve

Progettazione, fabbricazione e valutazione di conformità delle attrezzature a pressione

Ambito di applicazione - Scopo - Tubazioni - Componenti - Refrigeranti - PS - DN - Marcatura CE


Con la Direttiva 97/23/CE la Comunità Europea ha inteso uniformare in tutti gli Stati membri le disposizioni di legge riguardanti le attrezzature in pressione.
Tale direttiva, in vigore in tutti gli Stati membri dal 30 maggio 2002, è stata abrogata e sostituita dalla Direttiva 2014/68/UE.

Ecco, in breve quanto contenuto nelle direttive.

Finalità della direttiva PED

La direttiva e la sua sostituta sono nate in considerazione del fatto "che il mercato interno comporta uno spazio senza frontiere interne nel quale è assicurata la libera circolazione delle merci, delle persone, dei servizi e dei capitali" ma che, allo stato attuale delle cose "vi sono differenze di contenuto e di campo d'applicazione delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative in vigore negli Stati membri in materia [...] dei beni riguardanti attrezzature a pressione" e che, per di più,"tali divergenze sono tali da costituire un ostacolo agli scambi all'interno della Comunità".
Quindi lo scopo principale della direttiva, comunemente chiamata direttiva PED (Pressure Equipement Directive), è quello di porre ordine in materia legislativa in tutti gli Stati appartenenti alla Comunità.

Ambito d'applicazione

La direttiva riguarda "la progettazione, la fabbricazione e la valutazione di conformità delle attrezzature a pressione e degli insiemi sottoposti ad una pressione massima ammissibile PS superiore a 0,5 bar". [Nota: la pressione PS è da intendersi superiore di 0,5 bar alla pressione atmosferica normale (1013 mbar)].
Sono soggetti alla disposizione di tale normativa recipienti, tubazioni, accessori di sicurezza e accessori a pressione: rientrano in tale ambito, quindi, condensatori, evaporatori, accumulatori e ricevitori di liquido, filtri, valvole, rubinetti, tubazioni, pressostati, termostati, manometri, termometri e la maggior parte dei componenti degli impianti frigoriferi.

Tubazioni

Le tubazioni rientrano nell'ambito della direttiva PED in base al valore del prodotto PSxDN (pressione massima ammissibile x dimensione nominale): se DN supera 32 ed il prodotto PSxDN supera 1000, le tubazioni per HFC vanno valutate secondo tale direttiva.

Categorie PED componenti

Per quanto riguarda i componenti, la direttiva distingue tra 4 categorie, in base al prodotto VxPS (volume x pressione massima ammissibile):
I categoria: V x PS compreso tra 50 e 200 bar x litro
II categoria: V x PS compreso tra 200 e 1000 bar x litro
III categoria: V x PS compreso tra 1000 e 3000 bar x litro
IV categoria: V x PS superiore a 3000

Se un circuito frigorifero comprende componenti di varie categorie, esso assume la categoria corrispondente all'apparecchiatura di categoria più elevata.

Gruppi PED per i refrigeranti

Anche i fluidi frigoriferi vengono classificati dalla normativa in due gruppi: al gruppo 1 appartengono i fluidi infiammabili, tossici, esplosivi (così come sono stati definiti dalle normative 67/548/CEE e 94/69/CEE) mentre al gruppo 2 appartengono tutti gli altri fluidi tra cui i refrigeranti d'uso più comune come R32, R1234yf, R134a, R507, R404A, R407C, R410A, R22).
Devono altresì ritenersi inclusi dalla normativa anche tutti gli insiemi comprendenti almeno un'attrezzatura a pressione. Non rientra invece in tale disposizione "il montaggio di attrezzature a pressione effettuato in loco dall'utilizzatore, sotto la responsabilità di quest'ultimo, come gli impianti industriali".

PED e giunzioni

Nell' Allegato 1 della normativa vengono descritte le caratteristiche richieste alle giunzioni.
L'articolo 3 recita: "La giunzione dei materiali e delle zone adiacenti deve essere esente da difetti di superficie o interni tali da nuocere alla sicurezza delle attrezzature.
Le proprietà delle giunzioni permanenti devono soddisfare le proprietà minime indicate per i materiali che devono essere collegati a meno che altri valori di proprietà corrispondenti siano stati specificamente presi in considerazione nei calcoli di progettazione".
Inoltre vengono specificati anche i requisiti che deve possedere il personale incaricato di eseguire tali giunzioni: "Per le attrezzature a pressione, le giunzioni permanenti delle parti che contribuiscono alla resistenza alla pressione dell'attrezzatura e le parti ad essa direttamente annesse devono essere realizzate da personale adeguatamente qualificato e secondo modalità operative adeguate". La qualifica del personale avviene da parte di una terza entità (un organismo notificato come l'ISPESL o riconosciuto da uno Stato membro): "Al fine di procedere a tali approvazioni, detta entità terza effettua o fa effettuare gli esami e le prove previsti nelle norme armonizzate appropriate o esami e prove equivalenti".

Marchiatura CE

In base alla normativa tutte le attrezzature a pressione che soddisfano alle disposizioni riportate possono fregiarsi del marchio CE. Le attrezzature non provviste di tale marchio non possono essere commercializzate.
L'Organismo, per la valutazione di conformità, esamina la documentazione tecnica fornita dal Fabbricante che deve riportare, tra le altre cose, una descrizione dell'impianto, i calcoli di progetto, la procedura di fabbricazione, le specifiche tecniche (in particolare per quanto riguarda le opere di saldatura e del personale addetto), le norme di riferimento.
È compito di chi costruisce e commercializza un impianto (il cosiddetto Fabbricante dell'insieme) richiedere ad un Organismo Notificato la valutazione di conformità dell'insieme stesso, in modo che esso possa autorizzare a porvi la marcatura CE.

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ID pagina: 073 - A147
Data creazione: 31/05/2002
Ultimo aggiornamento: 07/07/2023
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